Il perché di questa affermazione “Treviso Urbs Picta”, si comprende immediatamente passeggiando per le vie di Treviso.
Si resta incantati dalla moltitudine di edifici storici, per la maggior parte affrescati, ognuno con la propria storia ricca di affascinanti aneddoti.
Sono decorazioni per lo più medioevali raffiguranti finte tappezzerie, ma anche miti, leggende e animali fantastici che si trovano ovunque, non solo sulle facciate ma anche sotto i numerosi portici del centro storico.
Puoi decidere di scoprirli passeggiando liberamente oppure, grazie ad un iniziativa della Fondazione Benetton, è possibile scaricare gratuitamente un’App di audio-guide fruibile da tutti i device: smartphone, tablet o computer.
Le audio-guide si sviluppano su percorsi definiti e raccontano le facciate affrescate, le loro origini ed il relativo contesto storico e culturale.
Una passeggiata nella Treviso antica dal Medioevo, al Rinascimento fino all’età contemporanea.
Per scaricare l’App, clicca qui.


A FRESCO, che cos’è?
L’affresco è una tecnica pittorica che consiste nello stendere i colori su uno strato di intonaco ancora fresco: “a fresco”.
La calce dell’intonaco reagisce con l’anidride carbonica presente nell’aria fissando i colori stabilmente.
Nel Medioevo si affrescava per “pontate”, la superficie di intonaco stesa veniva affrescata lo stesso giorno, quindi l’esecuzione doveva essere rapida e l’affresco risultava più sintetico e sommario.
Invece nel Rinascimento si inizia ad affrescare per porzioni.
Si stendeva solo una piccola porzione di intonaco e si procedeva alla decorazione.
Il giorno seguente si procedeva con un’altra porzione di intonaco e quindi di affresco.
In molti affreschi di quest’epoca sono visibili le varie giunture dell’intonaco, corrispondenti alle varie lavorazioni, queste “porzioni” si chiamano infatti “giornate”.
Avendo molto più tempo a disposizione, gli affreschi Rinascimentali, a differenza di quelli medievali, sono molto più definiti, raffinati e ricchi di dettaglio.

La diffusione dell’affresco
L’affresco si diffuse molto in Occidente nel periodo romanico, nella decorazione delle chiese in sostituzione del mosaico (più lungo ed oneroso).
In Italia conobbe una ininterrotta fioritura dalla fine del Duecento al Settecento.
In tutto il nord Italia l’uso di affrescare le facciate è infatti ricorrente, in Veneto il colore costituisce un tratto distintivo.

Perchè affrescare?
Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di abbellire la propria abitazione, con i mezzi cha aveva a disposizione.
La motivazione non è solo estestica, ma anche dettata dalla volontà di distinguersi e/o di manifestare il proprio potere, economico, sociale, politico e di comunicare pensieri e schieramenti di vario genere.
Nel Duecento, Treviso con l’istituzione comunale, vive un periodo di pace e di prosperità, diventando una meta ricercata da poeti e trovatori, che ne narrano le bellezze ed esaltano le caratteristiche.
Sente quindi la necessità di rinnovarsi ed “abbellirsi”.
Le case, che fino a quel momento erano di legno, vengono costruite in laterizio, materiale che per ragioni funzionali dev’essere ricoperto dall’intonaco.
Finte tapezzerie, forme geometriche e decorazioni fitomorfe (vegetali)
Gli affreschi trevigiani si caratterizzano per le decorazioni di carattere tardo-medievale.
Finte tappezzerie o a pattern di forme geometriche stilizzate spesso ripresi dai tessuti che arrivavano a Venezia dall’Oriente.
Decorazioni a “regalzier”, ossia finti mattoni, di tradizione veneziana.
In epoca tardo-gotica si diffonde invece la decorazione fitomorfa che va sostituire gli elementi architettonici.
Un paio di esempi…
Ca’dei Ricchi e Palazzo Ducale
In pieno centro storico, Ca’dei Ricchi, (edificio 221) palazzo del’400, deve il suo nome all’agiatezza dei proprietari, che a dimostrazione del proprio potere, fanno decorare sulle pareti la stesso motivo a grandi rombi rossi che decora Palazzo Ducale.
Interessante in questo caso notare il richiamo stilistico voluto dai committenti, anche se va sottolineato che la decorazione della sede ducale è realizzata in costoso marmo.

Palazzo dei Trecento
Chiamato così perché nell’ampio salone al primo piano ospitava i 300 mebri dei Maggior Consiglio, il Palazzo dei Trecento (edificio 276), è stato costruito all’inizio del 1300 e riccamente decorato nella seconda metà del secolo.
La maggior parte degli affreschi è andata perduta, restano visibili però molte decorazioni degli archi a finte tapezzerie.
Qui sotto gli archi si teneva il mercato dei tessuti e molte decorazioni medievali del Palazzo richiamano proprio ai motivi di questi tessuti.
I colori erano sgargianti a testimoniare la vivacità di questa città che ospitava spesso feste, giullari e avvenimenti importanti.



Ti invito ad approfondire attraverso l’App sopra citata, (a questo link è spiegato molto bene dalla Fondazione Benetton il progetto) che è davvero interessante e ricca nelle approfondimenti, ma soprattutto a visitare Treviso Urbs Picta, non ti deluderà!
Per altre informazioni su Treviso storica, puoi leggere:
Origini di Treviso
Cosa fare a Treviso
Vi aspettiamo!
Alice
La Casetta Guesthouse
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