In questo articolo ti propongo un itinerario da fare in bicicletta attraverso i luoghi della Grande Guerra sul Montello.

(Per altri itinerari, ti consiglio la pagina dedicata).

Il Montello e la Grande Guerra

Oramai è passato un secolo dalla fine della Grande Guerra o “Guera Granda” in dialetto veneto.
Il fiume Piave è stato teatro di guerra e lo sono stati di conseguenza tutti i paesi limitrofi.
Nel Montello in particolare ricordiamo Ponzano, Povegliano, Arcade, Nervesa e via fino a Montebelluna “delizioso paese in maceria informe” come scrisse il Generale Brussi dopo la distruzione del 15 Giugno 1918.

Questo itinerario, vuole essere un omaggio a tutti quegli uomini sacrificati per la Patria: giovani italiani, francesi, austriachi e tedeschi morti sulle rive del Piave.


Il tragitto si sviluppa partendo dal “La Casetta”, arrivati sul Montello si attraversano alcuni punti legati alla Grande Guerra per poi tornare verso casa.

Partenza da “ La Casetta” verso il Montello

Andiamo in direzione Montello ed in particolare verso Nervesa della Battaglia, il blasone “della Battaglia” fu aggiunto proprio per ricordare i combattimenti furiosi della prima guerra mondiale.

Raggiunta Nervesa, intercettiamo la Dorsale del Montello (una volta dorsale militare) e lì prima di iniziare la salita, di fronte al cimitero, vediamo l’Abbazia di Sant’Eustachio.

In alto a sinistra uno scorcio dell’Abbazia di Sant’Eustacchio

L’Abbazia di Sant’Eustachio

L’Abbazia fu eretta verso l’anno 1000 ospitava un monastero benedettino e per otto secoli accolse artisti e letterati.
Fu lì che nel 1552, il Monsignor Della Casa scrisse il “Galateo” un libro sulle buone maniere che diventò modello di riferimento in Europa. Sopravvisse alle soppressioni napoleoniche di inizio Ottocento, che invece colpirono la vicina certosa di San Girolamo.
Nel 1918 però l’amaro epilogo, nel freddo Gennaio i soldati inglesi trovarono riparo nell’abbazia, per riscaldarsi ne bruciarono tutte le parti in legno.
Nel frattempo la controffensiva italiana attaccò a cannonate l’abbazia distruggendola quasi completamente.
Le sue rovine cosi’ affascinanti e suggestive sono testimoni di un tempo che non c’è più’. Qui, tra silenzio degli ulivi, il tempo sembra davvero essersi fermato.
Oggi è visitabile e durante il periodo estivo si svolgono concerti e rapprentazioni teatrali, per info e prenotazioni: Pagina FB

L’Abbazia di Sant’Eustacchio a Nervesa della Battaglia

Sulla Dorsale

Riprediamo le bici ed iniziamo a salire per la Dorsale.
Lì ben visibile, una struttura in cemento si erge verso il cielo, si tratta dell’Ossario di Nervesa ove riposano 9325 caduti italiani e dove Francesco Baracca verrà ritrovato morto accanto ai resti incendiati del suo aereo.

Ossario di Nervesa della Battaglia

Risaliamo in sella, la salita ci impegna, ma oggi siamo in versione ciclo-turistica quindi pedaliamo con calma.
Arriviamo in Via Luigi Lama, giriamo quindi a destra e giù fino a Santa Croce.

Il bivio tra Via dei Frati a sx e via Luigi Lama a dx


Qui troviamo il monumento ai ragazzi del ’99.
Soffermiamoci in questo punto, guardiamo oltre il Piave e sebbene ora non sia neppure immaginabile quanto successo, questo fu un punto ove avvenne la carneficina dei due eserciti, chiamato la Valle dei Morti.
Alla Valle dei Morti si può arrivare in auto da Vidor o Falzè di Piave.

Sul Montello,ogni presa racconta una storia della Grande Guerra

Riempiamo le borracce e partiamo in direzione Montebelluna.
Qui troveremo sulla sinistra tutte le prese del Montello, ognuna di queste con delle storie da raccontare.

Presa IX:
si passa vicina a Casa Cavalli dove la Medaglia d’oro, il caporale Porcu resistette eroicamente due giorni per poi suicidarsi anzichè cadere in mano nemiche.

Presa X:
caposaldo italiano.

Cippo degli Arditi:
Monumento a ricordo degli arditi (Reparto d’Assalto) morti nella battaglia del solstizio a Ciano del Montello (Tv) 15 Giugno 1918.

Arriviamo alla presa XV, la imbocchiamo, la salita è costante ed a circa 1 km dallo scollinamento, raggiungiamo la Colonna romana detta “Osservatorio del Re”, dove Vittorio Emanuele III assistette all’offensiva italiana sul Piave.

La via per raggiungere l’Osservatorio del Re

Ultimiamo la salita, all’incrocio con la Dorsale, giramo a sinistra e saliamo fino a Santa Maria della Vittoria, circa 2km, dove troviamo il Santuario costruito dopo la Grande Guerra.

Santa Maria della Vittoria

Qui per recuperare le energie facciamo una pausa al caffè di fronte alla chiesa, c’è anche una fontana per riempire le borracce.

Ripartiamo ed ora ci aspetta una bella discesa fino a Giavera del Montello, circa 6 km da fare tutti d’un fiato.

Il cimitero dei caduti inglesi a Giavera del Montello

A Giavera ultima fermata, di fronte al cimitero civile si può visitare il Cimitero dei Caduti Inglesi.
Salterà subito all’occhio una differenza: mentre gli Ossari italiani sono maestosi e tendono ad oscurare l’identità dei caduti, quelli inglesi evidenziano una cura particolare nell’abbellimento con fiori, con stemmi ed eventuali frasi di ricordo del caduto.

Sulla destra l’entrata del Cimitero dei Caduti Inglesi

L’escursione volge al termine, penso che ora abbiamo una grande quantità di spunti per delle riflessioni del tutto personali.

Pedaliamo verso Treviso apprezzando la campagnia e i vigneti che attraverseremo, pensando alla fortuna che abbiamo di godere di tanta libertà e bellezza, ricevuta dai nostri recenti antenati.

Se vuoi approfondire, qui il link a tutti gli itinerari della Grande Guerra.

Suggerimenti, questa escursione si può fare

  • in bici andata e ritorno, circa 60 km con le varie soste circa 4 ore
  • a piedi, arrivando in auto a Nervesa della Battaglia per fare l’anello.
    Sono circa 25 km, più o meno 8 ore con cibo al sacco.

In entrambi i casi, il percorso può essere accorciato “tagliando” attraverso le varie prese che incontrerete.

Mirko

La Casetta Guesthouse
Only for dreamers